In perfetto equilibrio tra citazionismo e innovazione, tra decorativismo d’azzardo e modernità minimalista, gli interni di Studio MHNA non lasciano indifferenti. Sparsi ai quattro angoli del mondo, hotel e ristoranti che trasmettono pura joie de vivre
Spazi raffinati e senza tempo, ma con qualcosa in più, un tocco speciale che è la firma dello studio: un cavallo sospeso a mezz’aria nella sala di un ristorante formale, un privee rivestito di velluto blu elettrico che abbraccia i commensali come un cocoon, dettagli animalier in un hotel a Parigi. Il segno eclettico, il gesto artistico che rompe gli schemi è il divertissment dei francesi Marc Hertrich e Nicolas Adnet, da trent’anni affiatati soci dietro la sigla MHNA. “Creatività, eleganza, esclusività, un approccio su misura: ciò che è importante è essere capaci di adattarsi e rispondere alle specifiche esigenze dei clienti”.

Diplomato alla scuola di arti decorative di Strasburgo e laureato alla celebre Ecole Boulle, Marc Hertrich proviene da una famiglia di mobilieri artigianali, da ben cinque generazioni. A dieci anni dalla fondazione della sua prima agenzia creativa, attorno al 1990, va a Parigi per incontrare un autodidatta che collaborava con la casa di moda Lanvin: Nicolas Adnet. Durante la riunione i due si accorgono di avere la stessa visione progettuale, che risponde a un unico imperativo: portare il bello nella vita di ogni giorno. Nasce così una grande sinergia, canalizzata prima in piccoli lavori e poi in grandi commesse internazionali: hotel, ristoranti, negozi, spa e uffici.

MHNA combina funzionalità e poesia, con spirito francese. Varie le suggestioni che nutrono i progetti: “Le nostre fonti di ispirazione sono molteplici – raccontano i due designer – guardiamo ai capolavori dell’architettura antica e agli edifici più stravaganti costruiti nei secoli. Nella classicità, lo scenografo Lorenzo Mongiardino è il nostro punto di riferimento, pensiamo sia stato il più abile dei decoratori. Dalla parte opposta dello spettro, consideriamo Tadao Ando un architetto incredibile”.

Dalla commistione vincente tra decorativismo e rigore, condita con un pizzico di follia, è nata una delle ultime fatiche firmate da MHNA: il surreale ristorante La Rotonde dell’Hotel Negresco di Nizza. “Si tratta di un luogo contemporaneo, all’interno di un palazzo atipico, a pochi passi dalla Proménade des Anglais. Il desiderio era di delineare una follia del XXI secolo, assecondando il visionario desiderio di Madame Augier, la proprietaria dell’albergo”.

Ispirato al carosello di un romantico parco giochi d’antan, La Rotonde trasmette pura gioia, trasportando le persone in un mondo fiabesco. Marc Hetrich e Nicolas Adnet non hanno paura di giocare con il decorativismo più spinto, realizzando una sala da pranzo con pareti rivestite in foglia d’oro e cavalli in gesso che sbucano dagli angoli più impensati.

Il colpo di teatro è il tondo centrale, memoria di quelli dipinti nelle sale di rappresentanza dei palazzi rinascimentali ma trasformato in un contemporaneo trompe l’oeil grazie all’uso di proiezioni. “Sul soffitto, un video ricrea il cielo azzurro con delicate nuvole durante il giorno e la volta stellata durante la notte. A volte ci sono degli uccelli che volano radenti, altre la vista è simile a quella di un planetario, con galassie e stelle lontane a portata di sguardo”.

Perché l’hotellerie è un ambito in cui la sperimentazione non è solo gradita, ma anzi auspicabile: “Il mondo dei ristoranti e dell’hospitality è in costante movimento – sottolineano Hertrich e Adnet – È una delle aree progettuali a più alto tasso di creatività, dove è lecito sperimentare, ed è in questo tipo di progetti che ci esprimiamo al meglio. Ad esempio, quando disegniamo un locale siamo convinti non si debba avere paura dell’aspetto commerciale insito nel luogo, non si deve mettere un freno alla creatività per paura di non piacere”.

Ed è senza alcun vincolo stilistico che il duo ha concluso nel 2020 anche il progetto di restyling per l’Alpe d’Huez Club Med, nella regione francese dell’Isère. Un hotel luxury a 1860 metri d’altezza o – per dirla con le parole degli architetti – “L’ultimo rifugio prima di raggiungere la cima della montagna”. Materiali tradizionali alpini, su tutti il legno chiaro e la lana, disegnano ambienti che non hanno nulla di vernacolare grazie a inaspettati inserimenti. Il concept del ristorante che con ruote raggiate richiama alla mente il Tour de France, la Gourmet Lounge affacciata sulle vette alpine che attraverso i suoi colori accesi omaggia il botanista del XIX secolo Gaston Bonnier, grazie a cui molti fiori tipici dell’area furono individuati e catalogati.

“I soffitti di alcune aree erano molto bassi, perciò abbiamo installato degli specchi per ampliarli otticamente. Sono nate prospettive e giochi di riflessi davvero divertenti. Ci sono contrasti tra volumi piccoli e grandi, abbiamo lavorato a fondo sulla palette cromatica e sul moodboard materico per creare un’atmosfera montana avvolgente ma contemporanea”.

Tra le parole guida di MNHA c’è certamente la locuzione francese art de vivre, concetto applicato per la realizzazione dell’hotel Maison Astor nell’ottavo arrondissemént di Parigi. Tra palazzi haussmaniani con i tipici tetti in ardesia e adorabili balconcini in ferro battuto, gli interni sono un audace omaggio alle sale di rappresentanza ottocentesche. In questo senso si capisce la scelta di trasformare la lobby in un salone d’onore, con boiserie lucide e quadri alle pareti.

“Classico e contemporaneo si compenetrano per creare qualcosa di vivo, che incarna l’immagine della città e della famiglia Astor”. Le passioni degli Astor sono protagoniste del bar, dedicato al mondo dell’equitazione, e di un cabinet de curiosités con cimeli come foulard dipinti a mano di Hermes, bicchieri in cristallo artigianali e suppellettili uniche. Omaggiano invece la creatività francese le stanze, con carte da parati con motivo toile de Jouy reinterpretato nientemeno che dallo stilista Jean-Paul Gaultier.

Ma non c’è solo la Francia nell’immaginario dello studio, anche sorprendenti escursioni in Russia. La sala degustazione della boutique Petrossian di Parigi guarda alle tradizionali latte di pregiato caviale e alle illustrazioni delle fiabe siberiane, come le travolgenti e schiumose onde dipinte sulle pareti dall’artista Antonin Lamoot.

L’ampio e variegato vocabolario stilistico abbraccia anche suggestioni anni Quaranta, come quelle che definiscono il Paris Elysées Club, con rimandi al gioco delle carte e all’ambiente esclusivo dei casinò.

Perché il lavoro di MHNA è una continua sfida, e l’energia viene dalla forte spinta a voler fare sempre di più. E un portfolio straordinariamente ricco di progetti eccellenti, oltre a una vita professionale ricca di successi e soddisfazioni, permette di guardare al futuro con spensierata leggerezza. Ma dove si vede il duo di MHNA tra dieci anni? “Ci piacerebbe andare oltre con il nostro studio, con progetti sempre più incredibili e stravaganti. Per esempio, ci piacerebbe disegnare gli interni di uno yacht, di un aeroplano o, magari, la scenografia di un’opera lirica”. Nuovi e inesplorati territori nei quali esprimere la loro creatività. E noi, curiosi, restiamo in attesa…