Protagonisti
Edoardo Tresoldi

Segnalato da Forbes come uno degli artisti under 30 più influenti d’Europa, Edoardo Tresoldi realizza nello spazio fisico architetture indeterminate. Che fanno immaginare e pensare

Ho un motivo personale per cui mi attraggono le opere di Edoardo Tresoldi: hanno la potenza evocativa dei disegni d’architettura. Mentre i disegni di architettura stanno scomparendo, soppiantati da rendering e video che non hanno quel grado di ambiguità dello schizzo e del disegno al tratto che ci permette di immaginare ciò che ancora non c’è, Tresoldi realizza nello spazio fisico architetture indeterminate che fanno immaginare e pensare. La loro somiglianza al wireframe dei modelli tridimensionali aggiunge poi, per chi è architetto, un tocco di inconsapevole ironia.

Nato nel 1987 e compreso nella lista di Forbes 2017 dei trenta artisti under 30 più influenti d’Europa, Edoardo Tresoldi ha conquistato la critica e il pubblico con l’installazione permanente nel Parco Archeologico di Siponto, a sud di Manfredonia nel Gargano, dove la Soprintendenza Archeologica della Puglia ha chiesto all’artista di realizzare il progetto Dove l’arte ricostruisce il tempo.

Si tratta di una scultura in rete metallica alta quattordici metri che ripropone le sembianze della basilica paleocristiana di Siponto e il cui impatto emotivo è così diretto da attrarre un gran numero di visitatori e stimolare molteplici livelli di lettura. La scelta della Soprintendenza di optare per un’installazione piuttosto che per un manufatto di protezione dei resti ha portato a un risultato senza precedenti, tanto da meritarsi nel 2018 la Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana. Sebbene siano numerosi gli esempi di ricostruzione di manufatti storici, solo a Siponto l’assenza e la presenza della basilica sono percepite contemporaneamente con grande forza. Assenza e presenza, materia e disegno, interno ed esterno, paesaggio ed edificio convivono simultaneamente.

Mi ricordo, in realtà, un precedente: le ghost structures che Robert Venturi e John Rauch realizzarono a Philadelphia nel 1974 per commemorare la casa di Benjamin Franklin, costruita nel 1763 e abbattuta nel 1812. Ma mentre le ghost structures sono relativamente statiche – la sagoma della casa e dei camini è ricostruita con tubolari quadrati bianchi – l’installazione di Tresoldi, grazie alla trama sottile della rete metallica, cambia continuamente a seconda della posizione dell’osservatore, dell’ora del giorno e delle condizioni climatiche.

Non ci sono solo le installazioni architettoniche nella produzione di Tresoldi, che dopo aver ultimato l’Istituto d’Arte di Monza si trasferisce a Roma, lavorando come scenografo e cominciando a sperimentare l’uso delle reti. È del 2013 Il collezionista di venti: una figura umana in rete metallica che guarda l’orizzonte realizzata per Mura Mura Fest a Pizzo Calabro, a cui si affiancano nel tempo altre figure trasparenti: Reverse Project, Oltre, Ricordi, Chained – in collaborazione con Gonzalo Borondo – e Looking For.

Pensieri è anch’essa una figura che guarda il mare, realizzata a Sapri nel 2014 per Oltre il Muro Festival. Al proposito, Tresoldi ha dichiarato che a volte ci precipitiamo di fronte all’essenza sconfinatamente vuota del mare, perché è un vuoto di cui abbiamo profondamente bisogno. Un invito a farsi trasparenti e a liberarsi dei troppi pensieri.

Dopo Siponto, la sua ricerca spaziale sulla Materia Assente prosegue indagando altri aspetti del tema. La Materia Assente, dice Tresoldi, “innesca dialoghi ininterrotti con lo spazio e la storia, proietta la sostanza dell’oggetto in relazione a un’inedita estensione temporale. Ciò che è dissolto, o non è mai esistito, rivive in un tempo non suo”.

In Etherea, l’installazione ideata per l’edizione del 2018 del Coachella Valley Music and Arts Festival, sono protagonisti il cambio di scala e la misura. Il festival, che si tiene dal 1999 nella regione desertica di Indio, nel sud della California, non vede solo la presenza dei migliori musicisti della scena internazionale, ma è da sempre palcoscenico per le installazioni. Etherea è composta di tre strutture ispirate all’architettura barocca di altezza crescente di 11, 16,5 e 22 metri. Percorrendo l’installazione, lo spazio interno si espande o si contrae al cambiare delle dimensioni degli involucri e si modifica la densità dei dettagli architettonici. Di conseguenza cambia il rapporto fra corpo, architettura, cielo e paesaggio.

Aura, invece, è l’installazione realizzata all’interno del Bon Marché Rive Gauche a Parigi, che si misura con il concetto di rovina. Una coppia di cupole, in rete e in lamiera metallica, sono sospese a soffitti in vetro progettati da Gustave Eiffel. In un equilibrio da ricercare come quello fra passato e contemporaneità.

Infine, nella recente installazione per Arte Sella (2019), Simbiosi, Tresoldi sperimenta nuove strategie espressive. Per chi non lo conoscesse, Arte Sella – the contemporary mountain è un progetto di incontro fra la creatività umana e il mondo naturale che si sviluppa lungo un sentiero forestale a Borgo Valsugana e si basa su quattro principi cardine: l’artista non è protagonista assoluto dell’opera ma accetta che sia la natura a completare il lavoro, la natura va difesa in quanto scrigno della memoria, la natura non va solo protetta ma anche interpretata nella sua assenza, lo opere sono costruite privilegiando materiali naturali e collocate hic et nunc.

Simbiosi è stata realizzata in un’area della collina devastata dalla tempesta dell’ottobre 2018. Alta cinque metri, inquadra e sottolinea con i suoi elementi archetipici il paesaggio circostante. Alla Materia Assente, che termina verso il cielo in modo netto, si aggiunge qui la corporeità della pietra locale, che sottolinea alcuni tratti della composizione. Ancora compresenza e molteplicità di lettura: materiale e immateriale, astrattezza e raffigurazione.

Non ci resta che aspettare le prossime evoluzioni del linguaggio di Tresoldi, artista che, per nostra fortuna, intende le proprie installazioni come spazi pubblici destinati a una fruizione collettiva.